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Gestione unitaria di Villa Reale e Parco
Una proposta
di Giacomo Correale Santacroce


Mi sembra ormai scontato che non sarà possibile realizzare, entro il termine della presente Amministrazione, l'impegno contenuto nel programma “Viva Monza più viva” di costituire un ente preposto alla gestione unitaria della Villa Reale e del Parco di Monza.

Tuttavia qualcosa di importante nei confronti di questo obiettivo potrebbe, anzi dovrebbe essere fatto entro il prossimo anno.
Infatti, l'istituzione di questo ente dipende, o almeno è strettamente interconnessa, con ciò che esso dovrà gestire. E su questo mi pare che le conoscenze siano ancora molto scarse.
Allora, perché non anticipare rispetto alla costituzione dell'ente una prima ipotesi di un piano di gestione del complesso?
A puro titolo di ipotesi, il Comune di Monza potrebbe farsi promotore nei confronti degli altri tre proprietari, coinvolgendo anche la Fondazione Cariplo e le due associazioni storiche (Associazione per la Villa Reale e Comitato per il Parco A. Cederna), dell'affidamento a un manager-imprenditore di grande esperienza, cultura e prestigio, possibilmente brianzolo (scegliendolo con criteri analoghi a quelli usati dal FAI o dal TCI), della redazione di un Piano generale di gestione della Villa Reale e del Parco di Monza.
Questo personaggio dovrebbe essere messo in grado di scegliersi e di mettere al lavoro una squadra di esperti per affiancarlo nella elaborazione del Piano. Infatti, un piano di questo tipo richiederebbe diverse competenze, settoriali e funzionali. Sicuramente sarebbero necessarie competenze storico-culturali e agroforestali. Inoltre, nella squadra dovrebbero esserci esperti di marketing/promozione di eventi culturali, di organizzazione e di gestione economico-finanziaria. In tutto una squadra di cinque persone.
Questa squadra potrebbe anche prefigurare in qualche modo la struttura direttiva dell'ente, da comporre per competenze piuttosto che per rappresentanza istituzionale (Comune di Monza, Regione eccetera) o politica (partito X, partito Y eccetera).
Il piano dovrebbe partire dall'individuazione degli utenti e degli altri destinatari dell'attività gestionale, formulare proposte di massima sull'utilizzo delle strutture e sulle iniziative culturali programmabili, prefigurare la struttura organizzativa necessaria, il tutto in coerenza con le risorse finanziarie acquisibili e necessarie per una adeguata valorizzazione sociale e culturale del complesso monumentale, in un'ottica di equilibrio finanziario e al di fuori di qualsiasi finalità profit.
Io credo che nell'arco di sei mesi il Piano potrebbe essere consegnato. Si tratterebbe naturalmente di una prima ipotesi, modificabile e integrabile in relazione ad esigenze emerse successivamente (come tutti i business plan del settore privato) e in conseguenza del dibattito a cui dovrebbe essere pubblicamente sottoposto. E tuttavia si tratterebbe di un primo passo molto importante per arrivare all'obiettivo finale: quello di una gestione unitaria della Villa Reale e del parco di Monza, affidata a un ente autonomo dotato del prestigio e della forza necessari per ridare vita e splendore al grande complesso monumentale e naturalistico, sottraendolo in via definitiva agli attacchi degli interessi particolari che nel passato gli hanno inferto ferite gravissime.

Giacomo Correale Santacroce


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  30 luglio 2005